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      Guglielmo Ventura, lo storico d'Asti, asserisce pure che questa persecuzione non fu eccitata che dall'invidia e dalla cupidigia di Filippo, il quale odiava i Templari, perchè questi religiosi avevano osato dichiararsi per Bonifacio nella lite tra il pontefice ed il monarca242. Molti altri antichi scrittori che si limitano a riferire con sorpresa così strane accuse, non sonosi astenuti dal giudicarle, che per rispetto al giudizio già emesso dalla chiesa nel concilio di Vienna, che del 1311 condannò l'ordine.
      Il concilio di Vienna abolì l'istituzione de' Templari in tutta la cristianità, dichiarando i loro beni devoluti all'ordine degli Ospitalieri. Questi beni, che in Francia ed in Italia erano già stati confiscati, furono comperati a caro prezzo dai cavalieri di san Giovanni, che si ruinarono con tale acquisto. Nelle Spagne furono aggiudicati agli ordini militari del paese; in Portogallo servirono a dotare il nuovo ordine di Cristo, formato dai Templari portoghesi, veri rappresentanti di quest'ordine illustre. Ma prima di passare questi beni in mano agli ordini religiosi, i sovrani vollero approfittarne, imitando tutti l'avidità del re francese e spogliandone i Templari, sebbene non insevissero come Filippo contro i cavalieri. A tale epoca l'ordine contava circa quindici mila cavalieri, che tutt'ad un tratto vennero tolti alla difesa di Cristianità243. Il grande maestro Giacomo di Molay fu dopo tutti gli altri e dopo la sentenza del concilio mandato al supplicio col fratello del Delfino del Viennese.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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