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      Il consiglio de' dieci venne nominato dal maggior consiglio, che si fece un dovere di non nominare in pari tempo, per l'esercizio di queste formidabili funzioni, due membri della stessa famiglia, o solamente dello stesso casato. Oltre i dieci consiglieri neri che, dopo il 1311, vennero eletti per un anno, facevano parte di questo consiglio il doge ed i sei consiglieri rossi che formano la signoria302. Gli ultimi durano in carica solamente otto mesi. Perciò il consiglio dei dieci era effettivamente composto di diciassette membri che si rinnovavano tutti in differenti epoche. Il doge era presidente a vita; i dieci neri si eleggevano in quattro adunanze nei mesi d'agosto e di settembre d'ogni anno; ed ogni quattro mesi si nominavano tre rossi303.
      Il decreto che istituì il consiglio dei dieci, delegava i diritti della sovranità ad una commissione; lo che riesce sempre pericoloso per la libertà politica: ma faceva ancora di più, accordava a questa commissione un potere arbitrario incompetente alla stessa sovranità, un potere non accordato dai cittadini al governo e che non può esistere senza distruggere la civile libertà ed i più cari diritti degli individui. Il consiglio dei dieci fu autorizzato a perseguitare e punire i delitti dei nobili con una segreta ed inquisitoriale procedura, che, non dando veruna guarenzia alla società, può salvare il colpevole e punire l'innocente; ma che col suo medesimo ministero ispirava a tutta la nazione quel profondo terrore in cui si voleva mantenere.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288