Uguccione, supponendo che i Fiorentini s'avanzassero per il piano di Fucecchio, ne aveva afforzati i passaggi; ma invece s'avanzarono essi dalla banda più settentrionale e giunsero per Monsummano fino in faccia al suo accampamento, da cui non li separava che la Nievole. Sebbene questo piccolo fiume non potesse ritardar molto il passaggio delle truppe, nè l'una parte nè l'altra osava passarlo in faccia al nemico314; sicchè rimasero alcuni giorni al loro posto senza che Uguccione abbandonasse un solo istante Montecatini e che il principe potesse soccorrere la fortezza.
Frattanto i Guelfi di Val di Nievole, incoraggiati dalla presenza di così forte armata, presero le armi ne' castelli e ne' villaggi posti alle spalle d'Uguccione; ed avendo preso Borgo a Buggiano, impedirono a questo generale il trasporto delle vittovaglie. Trovossi allora costretto a levare l'assedio, e nella notte del 28 al 29 d'agosto diede il segno della partenza: ma accortosi in sul fare del giorno che i Fiorentini si disponevano ad inseguirlo, fece voltar faccia alle sue truppe, e gli attaccò vigorosamente, quando credevano tutt'altro che d'essere attaccati. Gli ausiliarj di Siena e di Colle furono subito sgominati, e la debole loro resistenza lasciò esposta tutta l'armata fiorentina alla cavalleria tedesca d'Uguccione. Per altro i Fiorentini resistettero lungamente intorno al principe Filippo, ma finalmente dovettero anch'essi fuggire disordinati. Pietro, fratello del re Roberto, e Carlo, figliuolo del principe Filippo, rimasero sul campo di battaglia, come pure il conte di Battifolle, Blasco d'Alagona, contestabile dell'armata, e molti altri ragguardevoli personaggi.
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