Introdussero moltissimi contadini in città; ed incontrando Pietro Alticlinio sulla piazza del mercato, gli furono addosso e lo sforzarono a fuggire. Nello stesso tempo incominciarono a gridare, viva il popolo, viva il popolo solo! Da tutte le bande si corse alle armi: invano il podestà co' suoi sgherri occupò la piazza del pretorio, i sediziosi si attrupparono in tutte le altre; invano, così consigliato dal vescovo, il podestà ordinò alle compagnie della milizia di unirsi nella piazza grande per marciare di là al proprio quartiere: si allontanarono a stento non più di cento cinquanta passi e ben tosto tornarono a riempiere la maggior piazza. Intanto i Carrara, ripetendo il grido di viva il popolo, vi aggiunsero quello di morte ai traditori; ed i loro partigiani che si frammischiavano in ogni gruppo di persone, andavano susurrando di affidare ai Carrara la vendetta nazionale. Ben tosto fu per acclamazione rimesso lo stendardo del popolo ad Obizzo dei Carrara; e questi alla testa della plebaglia, ripetendo il grido di morte, si volse alla casa di Pietro d'Alticlinio. La casa fu saccheggiata, ed il popolo, ad un tempo credulo e furibondo, si figurò di avervi trovate le prove de' più odiosi delitti che si attribuivano a Pietro ed a' suoi figliuoli: prigioni ov'erano stati chiusi di nascosto i loro nemici; sepolcri nei quali trovaronsi i cadaveri di coloro che avevano fatto perire; un albergo dipendente da loro, nel quale i viaggiatori si uccidevano di notte affinchè il proprietario ne acquistasse le spoglie; per ultimo gl'indizj d'altri inauditi delitti e meno verosimili: tutte le quali accuse furono confermate con asseveranza, siccome fatti indubitati330. Il primo giorno fu interamente consacrato al saccheggio di questa potente casa.
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