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      In questa fu risolto di mettere fine alle vendette; che gli attruppamenti ed il grido di morte nelle strade sarebbero vietati; che si darebbe opera a ristabilire la pace tra le famiglie, guarantendola coi matrimonj; che il governo verrebbe affidato a dieciotto anziani, secondo l'antica pratica; che sarebbero assistiti dai tribuni; e che la repubblica continuerebbe a governarsi colla protezione e sotto il nome di parte guelfa. Albertino Mussato fu richiamato e compensato dal governo de' sofferti danni.
      L'indisciplina dei campi non era minore della licenza della città: noi siamo omai giunti a quegli sventurati tempi in cui la sorte della guerra non dipendeva più dalle milizie nazionali, a que' tempi ne' quali la sicurezza e l'onore dello stato venivano confidati a braccia mercenarie e straniere. Ogni giorno i soldati arrogavansi nuovi privilegi, ed aggravavano sui popoli i crudeli diritti della guerra; ed in pari tempo ponevano in dimenticanza la disciplina, l'ubbidienza ed il coraggio delle antiche repubbliche italiane.
      Poco dopo la sedizione del mese di maggio, i Padovani, sotto la condotta del loro podestà Ponzino Ponzoni cremonese, attaccarono la stessa città di Vicenza. Cane della Scala erasene allontanato per soccorrere Matteo Visconti. Il primo di settembre, all'ora de' vesperi, Ponzino alla testa dell'armata padovana, d'un ragguardevole corpo di mercenarj sotto gli ordini immediati di Vanne Scornazano e di mille cinquecento carri destinati al trasporto delle bagaglie e delle armi dell'infanteria pesante, prese la strada che da Padova conduce a Vicenza.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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