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      Circondato dai consiglieri, presentossi egli al popolo sulla piazza pubblica, ove Rolando della Placiola replicò il suo discorso; e le acclamazioni de' partigiani della casa di Carrara, che occupavano tutte le uscite della piazza, parvero approvare la risoluzione presa dal senato. Così ebbe fine la repubblica di Padova, e cominciò il principato dei Carraresi il 28 luglio del 1318341.
      Non abbiamo annoverata tra le libere città dell'Italia settentrionale quella di Cremona, sebbene di que' tempi si governasse a comune; ma questa città, lacerata da interne fazioni, aveva così frequentemente mutato governo e tante volte era venuta in dominio d'un solo, che non conosceva la libertà più di quello che la conoscessero le città da lungo tempo cadute in servitù. Quasi nello stesso tempo di Padova, Cremona rinunciò di nuovo e solennemente al governo popolare.
      Cremona era stata ruinata dall'imperatore Enrico VII e non erasi più rialzata dal colpo allora ricevuto: il territorio di questa città era affatto aperto, atterrate le fortificazioni de' suoi castelli e villaggi; e nella crudel guerra ch'eransi fatte in quest'epoca le nemiche fazioni, aveva la città medesima perdute in gran parte le sue ricchezze e la sua popolazione. Cane della Scala, signore di Verona, e Passerino dei Bonacorsi, signore di Mantova e di Modena, progettarono di sottomettere questa città e quelle di Parma e di Reggio. Erano tutte tre governate dal partito guelfo e sembravano situate a posta loro. Convennero di dividerle tra di loro, ed attaccarono prima delle altre Cremona, siccome la più debole e la più vicina342. Durante l'estate del 1315, guastarono il territorio cremonese, occuparono molti villaggi che non poterono resistere, altri ne presero d'assalto, trucidandone gli abitanti.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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