Ventitre cardinali adunaronsi a Carpentrasso per dare un nuovo capo alla cristianità. Sebbene gl'Italiani non fossero che sei, siccome la lontananza del papa dalla greggia di cui era immediato pastore, risguardavasi come uno scandalo pubblico che aveva eccitate le lagnanze di tutti i cristiani, i pochi italiani contrappesavano ancora nel conclave il credito dei Francesi. Ma due parenti del papa defunto entrarono il 24 luglio con un corpo di truppa in Carpentrasso, e vi eccitarono la sedizione per isforzare il conclave a nominar papa un Guascone. Furono incendiate le case dei cardinali italiani e di molti cortigiani e mercanti della stessa nazione, e minacciati di morte i capi della chiesa; finalmente il pericolo si fece così urgente, che i cardinali italiani, chiusi in conclave, fecero atterrare un muro dietro al palazzo e fuggirono. Questa diserzione costrinse il collegio de' cardinali a separarsi, e protrasse più di due anni la nomina del nuovo pontefice13.
Filippo conte di Poitou, che fu poi conosciuto sotto nome di Filippo il lungo, re di Francia, ottenne di riunire a Lione i dispersi cardinali l'anno 1316. Per averli presso di lui aveva loro solennemente promesso di non segregarli in conclave; ma mancò loro di parola14. Li fece entrare nel sacro ricinto il 28 di giugno, di dove non uscirono che dopo quaranta giorni di lotta, proclamando il 7 agosto Giacomo d'Ossa, nativo di Cahors, in allora vescovo di Porto, che si fece chiamare Giovanni XXII. Era il d'Ossa cancelliere di Roberto, re di Napoli, e sua creatura.
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