Ma avendo Castruccio avuto sentore di questo trattato, fece appiccare dodici de' cospiratori di Buggiano, e, coll'offerta d'un maggior soldo, persuase Giacomo di Fontanabuona a disertare colla sua truppa ed a passare al suo servigio85. Questo è il primo tradimento de' condottieri che si fecero in breve così frequenti in tutta l'Italia, e resero così pericoloso l'uso de' soldati mercenari; pure si andava sempre più loro abbandonando la cura di difendere gli stati; perchè il loro valore e la perizia dell'arte militare li rendeva di lunga mano sempre più esperti delle truppe nazionali.
Castruccio, poi ch'ebbe ottenuto questo rinforzo a spese dei Fiorentini, si affrettò di portare la guerra sul loro territorio. Il 13 giugno del 1313 passò la Gusciana con ottocento cavalli ed otto mila pedoni, ed entrò in Val d'Arno di sotto, guastando i distretti di Fucecchio di Castelfranco e di Santa Croce; poi passò l'Arno e saccheggiò le campagne di Samminiato di Montopoli e della estremità di Val d'Elsa, di dove tornò a Lucca senza aver incontrati nemici86. Dopo aver dato una settimana di riposo alle sue truppe, presentossi all'impensata sotto Prato il 1.° luglio con seicento cinquanta cavalli e quattro mila fanti. Questa piccola città lontana soltanto dieci miglia da Firenze fu compresa da grandissimo terrore. Vero è che gli abitanti chiusero le porte, ma fecero sapere ai Fiorentini, che, non venendo prontamente soccorsi, non tarderebbero ad aprire le porte al nemico.
La repubblica fiorentina, tradita dal Fontanabuona, trovavasi sprovveduta di truppa assoldata, ma la signoria chiamò i cittadini in difesa della patria.
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