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      Quasi tutte le città libere d'Italia adottarono ben tosto questa innovazione dei Fiorentini, che conservossi fino alla presente età in Lucca e nelle municipalità della Toscana e degli stati della chiesa.
      Questa nuova maniera di elezione sembrò più democratica della precedente, ponendo maggiore eguaglianza tra i candidati, e chiamando un maggior numero di cittadini agli onori pubblici. Le sole borse delle tre supreme magistrature90 dovevano contenere i nomi di sei in settecento candidati; ed essendosi adottato lo stesso metodo per tutte le elezioni, furonvi cento trentasei magistrature od ufficj diversi, cui nominava la sorte91. Per tal modo non facevasi che pochissimo luogo alla scelta, e tutti i cittadini arrivavano tosto o tardi ad occupare qualche carica. Gli elettori imborsavano spesso uomini affatto inetti e che non sarebbero giammai stati eletti se avessero dovuto entrar subito in carica. Il broglio fu soppresso, ma si spensero col broglio l'emulazione, il timore de' giudizj di un popolo che condannava il vizio ed il desiderio di procacciarsi i suffragi coi talenti e colle virtù. Molte cause tendevano, non v'ha dubbio, a corrompere i costumi nelle repubbliche italiane; ma è cosa notabile che appunto nell'epoca in cui s'introdusse l'elezione a sorte, i cittadini rinunciarono alla professione delle armi; i capi dello stato abiurarono lo studio dell'arte militare, ed affidarono la difesa della libertà a' generali ed a' soldati mercenarj. Nella stessa epoca il lusso, la mollezza, la corruzione s'introdussero in tutte le famiglie, e la pubblica morale venne macchiata dall'adozione di una falsa e perfida politica.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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