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      Romeo manteneva corrispondenze in città, e nel susseguente anno si scoprì una congiura in suo favore, che costò la vita ai principali suoi fautori98. D'altra parte egli si era collegato coi signori di Mantova, di Verona e di Ferrara; e tutti i principi delle città lombarde erano sempre disposti a favorire chiunque cercasse di fondare una nuova tirannide in uno stato libero. I Fiorentini invece, risguardandosi come i difensori della libertà, mandavano a Bologna più frequenti ajuti di quel ch'essi potessero domandarne a questa repubblica loro confederata.
      Nel 1323 Castruccio, dopo essersi sottratto alla vendetta dei Fiorentini per la scissura scoppiata nel loro campo, aveva ricominciato a guastare Val d'Arno di sotto, non acconsentendogli ancora la debolezza del suo stato e della sua armata di proseguire la guerra con vigore. Talvolta nel corso d'una campagna non rimaneva che pochi giorni nel territorio nemico e solo per agguerrire i cittadini di Lucca che riconduceva ben tosto alle loro case. Confidava assai più negli stratagemmi e nelle sorprese, che nella forza delle armi; e ne' suoi progetti d'aggrandimento non faceva troppa diversità tra gli amici ed i nemici. I Pisani, coi quali era alleato pel comune interesse de' Ghibellini, trovavansi al presente impegnati in una pericolosa guerra col re d'Arragona, per difesa della Sardegna; e Castruccio si lusingò di potersi approfittare delle loro circostanze per rendersene padrone. Corruppe Betto de' Lanfranchi e quattro comandanti dei mercenarj tedeschi, che promisero di aprirgli le porte di Pisa, dopo avere ucciso il conte Nieri della Gherardesca: ma la trama si scoperse; i Lanfranchi perdettero la testa sul patibolo, e la repubblica pisana, sdegnata del tradimento di Castruccio, rinunciò alla sua alleanza, e mise una taglia sul suo capo99.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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