In mezzo alle paludi dell'estremità superiore del lago di Bientina sollevasi un poggio sul quale fu fabbricato il castello d'Altopascio, riputato a quell'epoca assai forte. Vi si contavano cinquecento uomini abili alle armi, e Castruccio lo aveva provveduto di vettovaglie per due anni. Cardone l'assediò il giorno 3 agosto, ed il giorno 29 lo ebbe a patti dietro la falsa notizia d'una rotta avuta da Castruccio a Carmignano106. Ma per importante che fosse tale conquista, che era costata assai meno tempo che non si credeva, non compensava però lo svantaggio della dimora di più di tre settimane in mezzo alle paludi nel cuore dell'estate. Le malattie si erano manifestate nell'armata fiorentina, e le truppe, scoraggiate da un penoso servizio, non avevano quell'ardore e quella confidenza con cui avevano cominciata la campagna. Molti cavalieri annojati dall'assedio d'Altopascio avevano dato danaro a Cardone per ottenere il loro congedo. Risvegliatasi da così vergognoso commercio la naturale avidità di quest'uomo, sagrificò i più grandi avvenimenti al guadagno che credeva di fare vendendo i congedi. Per conseguire più presto il suo scopo, cercò d'accrescere l'impazienza de' cavalieri e de' ricchi mercanti che aveva nell'armata, tenendo ancora otto giorni l'armata sotto Altopascio, dopo averlo preso. Finalmente si mosse l'otto di settembre, ed andò ad accamparsi all'Abbadia di Pozzevero sempre in riva al paludoso lago di Bientina, in tempo che avrebbe potuto avvicinarsi alle montagne e trovarvi un'aria assai più sana.
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