Castruccio occupava queste montagne, ed aveva approfittato del tempo che perdeva Cardone a sollecitare i soccorsi di Galeazzo107 Visconti, il di cui figlio Azzo comandava ottocento cavalli a san Donnino nel territorio di Parma. Il signore di Lucca promise di pagare dieci mila fiorini per prezzo dell'assistenza che domandava; Azzo Visconti, avendo ricevuto un rinforzo di duecento cavalli mandatigli da Passerino Bonacossi108, prese la via di Lucca, senza che il legato, Bertrando del Poggetto, che trovavasi a Parma con forze superiori, facesse verun tentativo per chiudergli la strada109.
Ma molto tempo prima che Azzo si unisse a Castruccio, la guerra diretta da tutt'altri che da Cardone, avrebbe potuto ridursi a termine. Finalmente questo generale tentò l'undici di settembre di occupare le alture; ed in cambio d'attaccare Castruccio con tutta la sua cavalleria, gli mandò contro per isloggiarlo un debole distaccamento. I suoi cavalieri si scontrarono in un più grosso corpo di cavalleria lucchese; dei rinforzi giunsero successivamente alle due truppe; ma i Fiorentini li ricevevano più tardi de' Lucchesi, di modo che metà della cavalleria di Cardone110 dopo una breve zuffa dovette ritirarsi perdente. Dopo questo giorno l'armata fiorentina perdette la confidenza che aveva delle proprie forze, e più non combatteva coll'usato ardore111.
Castruccio ebbe finalmente avviso che Azzo erasi mosso per raggiugnerlo; ma ebbe nello stesso tempo paura che i Fiorentini si ritirassero prima ch'egli ricevesse un soccorso che otteneva a sì caro prezzo, e senza che potesse approfittarne per dar loro una battaglia.
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