Indipendentemente dai150 frati Minori, ancora altri teologi prendevano le parti di Luigi di Baviera. E questi erano coloro che, stomacati dalle usurpazioni della santa sede, sostenevano l'indipendenza delle autorità secolari, ed anche la loro superiorità sul papa. Scrissero con molta energia e molta eleganza intorno a quest'argomento Marsilio di Padova, medico di Luigi, e Giovanni Gianduno o di Gand, suo consigliere; ma le loro opinioni furono condannate come eretiche dalla corte romana151.
Incoraggiato dalle esortazioni de' suoi teologi e de' frati Minori, e sicuro degli ajuti de' Ghibellini, Luigi di Baviera entrò in Italia senza danaro e col seguito di soli seicento cavalli. Ma Cane della Scala, signore di Verona, Passerino de' Bonacossi, signore di Mantova, ed il marchese d'Este, signore di Ferrara, gli vennero incontro colla loro cavalleria, e presero assieme la strada di Milano, ove il re de' Romani ricevette il 30 maggio la corona di ferro nella basilica di sant'Ambrogio dalle mani dei vescovi d'Arezzo e di Brescia, dal papa già deposti e scomunicati152.
Dacchè Galeazzo Visconti, signore di Milano, aveva vinto Raimondo di Cardone in una grande battaglia e fattolo prigioniere, poco più temeva gli attacchi de' Guelfi. La sua potenza li teneva lontani da' suoi stati, ed altronde manteneva una segreta corrispondenza colla corte di Roma, cui faceva sperare che, abbandonato il partito dell'imperatore, riconoscerebbe dalla chiesa la sua autorità. Ma Galeazzo aveva trovati nuovi nemici nella propria famiglia.
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