Questi promise che Luigi farebbe prosperare l'eterna città, ridonandole l'antica sua gloria. In appresso, di consentimento del popolo, stabilì che la ceremonia della sua incoronazione si farebbe la seguente domenica 27 di gennajo166.
Nel giorno destinato Luigi partì da santa Maria Maggiore colla sua consorte Margarita di Hainault per recarsi in san Pietro di Vaticano. I capitani del popolo, i consiglieri e tutti i baroni di Roma, vestiti di drappi d'oro, aprivano il corteggio; venivano dietro al monarca quattromila cavalli che aveva seco condotti; e le strade che attraversava, erano addobbate di ricchissimi tappeti. Un legista seguiva l'imperatore, affinchè tutte le ceremonie si eseguissero conformemente alle leggi. Castruccio nominato cavaliere e conte del palazzo di Laterano per questa solennità, portava la spada dell'impero, ch'egli stesso doveva cingere al monarca. Era il capitano coperto di un abito di seta chermisì, con due brevi a grandi lettere d'oro sul petto e sulle spalle che ascrivevano a Dio la sua grandezza, e ne lasciavano l'avvenire alla provvidenza167. Giacomo Alberti, vescovo di Venezia o Castello, e Gerardo Orlandini, vescovo d'Aleria, l'uno e l'altro dal papa scomunicati e deposti, stavano aspettando Luigi a san Pietro per consacrarlo. Dopo questa cerimonia, Sciarra Colonna pose sulla di lui testa la corona dell'impero, e Luigi, quasi per prendere possesso della nuova dignità, fece leggere tre decreti, in forza dei quali prometteva di mantenere la purità della fede cattolica, di rispettare i preti e di conservare i diritti delle vedove e dei pupilli.
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