Quel medesimo spirito di libertà che aveva presieduto alla formazione della costituzione, dirigeva il governo nelle sue relazioni esteriori. I Fiorentini furono appena liberati dal timore di Castruccio, che determinarono di liberare dal giogo dei tiranni anche i popoli vicini. Dopo aver veduto l'indipendenza d'Italia minacciata dal Bavaro, determinarono di opporsi allo stabilimento di qualunque potenza straniera al di qua delle Alpi.
Luigi di Baviera erasi avanzato fino alle frontiere della repubblica fiorentina, e pel 13 dicembre del 1328 aveva convocata in Pisa un'assemblea de' principali capi del partito ghibellino: ma mentre la teneva occupata soltanto intorno al processo che faceva contro il papa d'Avignone il suo antipapa Nicolò V191, la cavalleria fiorentina due volte s'avanzò ad insultarla fino sotto le mura di Pisa. Luigi di Baviera aveva perduto in Castruccio il suo miglior consigliere ed il suo campione. Egli non aveva danaro per mantenere un'armata così lontana dal proprio paese; ed era talvolta costretto di procurarsene coi più perfidi e vergognosi modi192: veniva perciò doppiamente diffamato, per la sua povertà e per le frodi e per l'ingratitudine che questa obbligavalo a praticare193.
Durante la sua dimora in Roma aveva fatto imprigionare e mettere barbaramente alla tortura Salvestro de' Gatti, signore di Viterbo, per obbligarlo a scoprire il luogo in cui teneva nascosti i suoi tesori, sebbene fosse questi il primo signore dello stato ecclesiastico, che aveva volontariamente data in mano dell'imperatore una fortezza194. Cercava in pari tempo di aver danaro da' Visconti e di cavare nuovi frutti del tradimento loro fatto.
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