Per tale prezzo offrirono Lucca ai Fiorentini, i quali rifiutarono l'offerta; o perchè i priori della repubblica non volessero arricchire coi proprj tesori i loro nemici, Marco Visconti ed il figliuolo di Castruccio209; o perchè una vicendevole diffidenza impedisse ai Fiorentini ed ai Tedeschi di mandare ad effetto il trattato, negando gli uni di dare il danaro prima che fosse loro aperta la città; ne volendo gli altri aprirla avanti di riceverlo210; o pure, come vogliono alcuni, che vi si opponesse una segreta gelosia contro il primo negoziatore incaricato di questo trattato dalla signoria211.
Intanto scoppiava in Pisa una seconda congiura diretta da Marco Visconti. Questa città, sì lungo tempo fedele agl'imperatori, e che tanti enormi sacrificj sostenne per cagion loro, aveva esperimentata, come gli altri stati ghibellini, l'ingratitudine di Luigi di Baviera. Il diritto delle genti era stato violato nei suoi ambasciatori, la città assediata, la capitolazione violata, e la signoria affidata successivamente all'imperatrice, a Castruccio, a Tarlatino di Pietra Mala; finalmente insopportabili contribuzioni erano state imposte agli abitanti, le quali avevano fatto succedere la miseria all'antica opulenza. Marco Visconti concertò il modo di liberare Pisa col conte Fazio, o Bonifazio della Gherardesca, capo della fazione plebea; gli spedì una compagnia di cavalieri, col cui ajuto Fazio scacciò di Pisa il vicario imperiale co' suoi soldati, e ristabilì in giugno del 1329 il governo indipendente della repubblica212.
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