Ma questa volta un inconcepibile acciecamento sorprese la signoria, che d'ordinario mostrò tanta accortezza, e le fece rigettare così utili offerte. Temette forse il ridicolo, cui sarebbe esposta una nazione di mercanti, che invece di soggiogare i nemici colle armi, non sapeva che comperarli. «Che fama certa, dice il Villani, era per lo mondo che i Fiorentini per covidigia di guadagno di moneta hanno comperata la città di Lucca. Ma al nostro parere, e a' più savi, che poi l'hanno esaminato quistionando, che compensando le sconfitte e danni ricevuti, e ispendii fatti per lo comune di Firenze per cagione de' Lucchesi per la guerra Castruccina, niuna più alta vendetta si poteva fare per li Fiorentini, nè maggiore laude e gloriosa fama poteva andare per lo mondo che potersi dire, i mercanti e singulari cittadini di Firenze con la loro pecunia hanno comperato Lucca, e suoi cittadini e contadini stati loro nemici, come servi214».
Intanto un emigrato ghibellino di Genova, detto Gherardino Spinola, si fece a trattare cogli avventurieri tedeschi l'acquisto di Lucca; e questi soldati, impazienti di ripatriare, gli cedettero la città il giorno 2 settembre per trenta mila fiorini. I Lucchesi ne riconobbero l'autorità, meno insopportabile al certo che quello della soldatesca cui succedeva; ed i Fiorentini che gli dichiararono la guerra, si videro tolti dai Ghibellini le castella di Collodi e di Montecatini215.
Tranne questa guerra, poco dannosa, eransi ristabiliti in Toscana l'ordine e la pace.
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