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      I marchesi d'Este speravano di cambiare il conte d'Armagnac contro il loro fratello caduto in mano de' nemici nel fatto di Consandoli; ma il borioso Guascone pretese avere sortiti più illustri natali del marchese di Ferrara, e non volle essere cambiato contro di lui269. I signori Romagnuoli avendo chiesti al legato alcuni sussidj pecuniarj per liberarsi dalla prigionia, ed essendo stati loro negati, ne furono fieramente irritati, onde i capi della lega li rilasciarono tutti senza taglia con circa due mila loro vassalli e compatriotti270. Per lo che questi signori, entrando in Romagna, sollevarono i popoli. Francesco degli Ordelaffi entrato in Forlì il 19 di settembre, nascosto entro un carro di fieno, adunò in sua casa i suoi amici ed antichi servitori, ed attaccò alla loro testa la guarnigione guascona del cardinale, e scacciatala di città, ricuperò in tal modo la perduta sovranità. Il Malatesta presentossi il 22 di settembre innanzi a Rimini con duecento cavalli e gli furono aperte le porte dai suoi partigiani. Quasi nello stesso tempo si ribellò Cesena; ed Ostasio e Ramberto da Polenta sommossero Cervia e Ravenna. In una parola tutta la Romagna era sossopra; ed il re Boemo, chiamato a Bologna dal Legato, invece di calmare queste rivoluzioni, accresceva colla sua presenza il malcontento de' Bolognesi, e li disponeva a tentare qualche novità contro la chiesa271.
      Quando il re Giovanni si accorse che il legato era entrato di lui in sospetto, lasciò Bologna per tornare a Parma. Andò pure due volte a Lucca per levarvi una contribuzione, e per calmare una sedizione eccitata dai figli di Castruccio.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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