CAPITOLO XXXIII.
Mastino della Scala s'innalza sopra le ruine del re di Boemia e del Legato Bertrando del Poggetto. - Viene abbassato dalle repubbliche di Fiorenza e di Venezia.
1333=1338.
Il vocabolo di Guelfo e di Ghibellino agitava ancora l'Europa dopo l'origine di quelle famose fazioni. Le abbiamo vedute passare dalla Germania in Lombardia ai tempi delle guerre civili tra Lotario III e Corrado II. Allora i Guelfi erano in pari tempo i difensori della chiesa e dei privilegi del popolo, mentre i Ghibellini erano i campioni delle prerogative dell'imperatore e della nobiltà. Le due fazioni vantavansi egualmente amiche della libertà e ne invocavano il nome, ma ne cercavano la guarenzia per due opposte strade; la prima voleva consolidare le costituzioni delle città, gli altri mantenere quelle dell'impero. Accordando loro intenzioni egualmente liberali, ci siamo preferibilmente attaccati prima ai Guelfi quando nel dodicesimo secolo opposero a Federico Barbarossa una generosa opposizione; in seguito ai Ghibellini quando nel tredicesimo secolo difesero con tanta fermezza gli eroici principj della casa di Svevia contro i pontefici impegnati a distruggerli. Forse mi verrà chiesto per quale parte desidero interessare i miei lettori nella prima metà del quattordicesimo secolo, e sono obbligato di confessare la mia trista imparzialità. Per lo storico contemporaneo è un merito quello di non ascoltare le passioni che tuttavia si agitano intorno a lui e di giudicare con severa imparzialità; ma quando que' popoli più non esistono o sono spente le fazioni, quando veruno interesse presente non può dipendere da dispute già abbandonate, solo la giustizia e la virtù ci guidano nella scelta, e lo storico ed il lettore sono dolenti se debbono rimanere imparziali.
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