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      Ma tal acquisto costò alla repubblica assai più che tesori, avendo compromessa la sua buona fede: per la prima volta fu accusata d'avere mal osservato i trattati, d'avere combattuto di concerto coi Perugini, e d'aver sola raccolti i frutti del loro sudore, e del loro sangue306. Il partito guelfo venne in Arezzo ristabilito dopo un esilio di sessant'anni; i Tarlati furono ridotti alla condizione di cittadini; si fabbricarono nella città due fortezze per tenerla in soggezione, e venne stabilita una nuova magistratura incaricata di sopravvegliare alla tranquillità ed al buon essere degli Aretini307.
      I Fiorentini che nella precedente guerra erano stati vittima dei loro riguardi per il territorio di Lucca, tenevansi fermi nello stesso sistema di politica: la guerra che gl'interessava esclusivamente e che si faceva senza il concorso de' loro alleati, era quella che facevasi meno vigorosamente. Accontentaronsi in questa campagna di saccheggiar Pescia, Buggiano e pochi altri castelli di Val di Nievole e di Val di Serchio, senza fare verun acquisto308.
      Ma nello stesso tempo spingevano con una straordinaria attività il loro progetto di eccitare in Lombardia nuovi nemici a Mastino della Scala. Nella stessa maniera ch'essi avevano chiamati i capi dei Ghibellini a dividere le conquiste del re di Boemia, abbandonavano adesso alla loro avidità gli stati del signore di Verona. Ricordavano a ciascheduno l'insultante arroganza di Mastino, ed offrivano ricompense a qualunque volesse far lega con loro per punirlo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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