Prese Brandaligi per la mano, lo chiamò suo fratello e l'arbitro di Bologna; lo ricondusse a casa sua prodigandogli gli attestati del suo rispetto e del suo attaccamento; fece deporre le armi a' suoi proprj figliuoli, ch'eransi associati ai Bianchi, e determinò tutta la fazione dei Maltraversa a deporre le armi ed a disperdersi; ma appena si era il Pepoli ritirato, che i suoi partigiani, adunati in un altro quartiere, piombarono sopra le case dei Gozzadini, le saccheggiarono, le bruciarono, e forzarono Brandaligi a fuggire. Dopo ciò i sediziosi scacciarono dalla signoria tutti i magistrati attaccati al partito Maltraversa, e costrinsero gli altri a condannare all'esilio i Gozzadini ed i loro partigiani338.
I Bolognesi erano entrati nella lega de' Fiorentini e de' Veneziani contro i signori della Scala, e la guerra in cui trovavansi impegnati, obbligavali a tenere molti cavalieri al loro soldo. Questi mercenarj, per la maggior parte Tedeschi, preferivano il servigio di un principe a quello della repubblica. D'altra parte, i tiranni la di cui potenza era fondata sulla forza militare avevano tutti studiata l'arte di rendersi cari ai soldati. Taddeo dei Pepoli aveva saputo guadagnarsi coloro che stavano allora in Bologna; avevali impegnati per mezzo di segreti emissarj ad accorrere a romore sulla piazza il 28 agosto 1337, gridando: viva messer Taddeo dei Pepoli!... I cittadini si ragunarono alle grida di viva il popolo; ma essi erano senza capo, ed i veri repubblicani erano stati esiliati colla fazione de' Maltraversa.
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