Gli abitanti di Savona, riscaldati da questo discorso, assediano il pretorio, ove Odoardo Doria governatore della città erasi rifugiato coi magistrati e con pochi gentiluomini. Dopo averli costretti ad arrendersi, li rinchiusero nella fortezza di santa Maria; nominarono capitani del popolo due plebei, e formarono loro un consiglio di venti marinai. Marciarono in appresso contro Genova, ove tutto era disposto per un'eguale rivoluzione che non tardò a scoppiare. La repubblica era governata da due capitani di parte ghibellina, un Doria ed uno Spinola, i quali avevano spogliato il popolo dell'elezione del suo Abate, magistrato che come i tribuni di Roma era specialmente incaricato della protezione e della difesa de' plebei. I malcontenti di Genova, tosto che videro arrivare in loro soccorso gli ammutinati di Savona, domandarono che fosse loro restituito il diritto d'eleggere il magistrato del popolo; ed il governo riconobbe la giustizia di questa domanda.
Venti plebei scelti dai loro concittadini per l'elezione dell'Abate adunaronsi in pretorio il 23 settembre del 1339354. I capitani, i nobili ed il popolo riuniti intorno a loro ne aspettavano la decisione; quando un uomo oscuro, alzando la voce, propose di nominare alla vacante piazza Simone Boccanigra, uomo attivo e pieno d'esperienza, che a somma prudenza univa un coraggio a tutte prove, e che sempre aveva protetti i plebei sebbene appartenente ad una delle più antiche famiglie della nobiltà. Questo nome venne ripetuto con entusiasmo; il popolo unendo la sua voce a quella degli elettori proclama il nuovo Abate che malgrado la sua resistenza fu costretto a sedersi tra i due capitani del popolo, e gli fu posta in mano la spada del comando.
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