Peraltro dovette lottare incessantemente contro gl'intrighi delle quattro potenti famiglie escluse dal governo; le quali avevano dimenticate le vicendevoli nimistà ed i nomi di Guelfi e di Ghibellini, che le tennero tanti anni divise, per collegarsi contro di lui; ed unitesi in Venti miglia mossero guerra alla repubblica ed al suo capo360. Vedremo altrove il Boccanigra, stanco di così lunga guerra, deporre spontaneamente il comando, e lasciare in altrui mano la cura di proteggere il popolo contro la nobiltà.
E per tal modo gli stati d'Italia o monarchici o repubblicani andavano perdendo per le interne loro convulsioni i vantaggi dell'ordine sociale; verun riposo compensava sotto il governo dei principi la perdita della libertà; nelle repubbliche veruna stabile amministrazione rassicurava dai timori d'un tempestoso avvenire. Ogni anno un'improvvisa rivoluzione precipitava dal suo trono un principe italiano, o in una città libera privava un partito dell'autorità che godeva. Masnadieri riuniti in regolari corpi d'armata movevano guerra ai sovrani, e ne minacciavano l'esistenza; avventurieri, scesi in Italia dalla Francia e dalla Germania, innalzavano rapidamente grandiosi edificj di nuovi potentati che venivano rapidamente distrutti. Siamo perciò costretti di presentare ai nostri lettori, come sopra una mobile scena, nuovi stati e nuovi personaggi che si premono e incalzano e distruggono gli uni gli altri, senza dar tempo di fissare sopra di loro lo sguardo. Non è da dubitarsi che i popoli soffrissero per questa instabilità d'istituzioni, ma i loro patimenti ci pajono ancora più grandi di quel che lo fossero realmente, perchè nella narrazione storica gli avvenimenti lontani si vanno gli uni sugli altri ammucchiando.
| |
Guelfi Ghibellini Venti Boccanigra Italia Italia Francia Germania
|