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      Pare che questa famiglia non avesse ancora nome proprio, come di que' tempi non lo avevano ancora molte famiglie della plebe. Petrarca incominciò di otto anni a studiare in Pisa la grammatica; di dove, perduta ogni speranza di rientrare in patria, suo padre lo trasportò con tutta la famiglia in Avignone allorchè morì Enrico VII. Avignone, diventata residenza dei papi, apparteneva in allora al re Roberto; ma il contado limitrofo Venosino formava da oltre trent'anni parte del dominio della Chiesa. Filippo l'ardito, re di Francia, aveva ceduta quella piccola provincia alla chiesa in forza d'un trattato conchiuso nel 1228 tra il papa e Raimondo VII, conte di Tolosa.
      Petrarca trovò a Carpentasso, lontano quattro sole leghe da Avignone, il precettore toscano Convannole, che gli aveva date le prime lezioni di grammatica in Pisa366, e proseguì a studiare sotto di lui pel corso di cinque anni la grammatica, la dialettica e la rettorica. Di 14 anni fu mandato a Monpellier per istudiare il diritto; ma ne' quattro anni che vi si trattenne trascurava lo studio commessogli per leggere Cicerone; pel quale fino da quell'epoca sentiva una così violenta passione, che propose di averlo a suo unico esemplare; e in fatti l'imitazione dello stile ciceroniano fu la cagione principale della sua gloria. Del 1322 fu dal padre mandato a Bologna per continuarvi lo studio del diritto sotto il famoso canonista Giovanni Andrea, sotto Giovanni Caldarini ed altri riputatissimi professori: ma anche in Bologna lo studio de' classici lo alienavano in modo da quello della giurisprudenza, che suo padre credette indispensabile un viaggio a quella città per toglierlo a così gagliarda seduzione, gettando sul fuoco tutti i prediletti suoi libri367.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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