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      Questi lo fece conoscere ai più rispettati personaggi della corte d'Avignone onde potè spiegare i suoi talenti in più vasto teatro373.
      Ma la celebrità del Petrarca crebbe a dismisura da che cominciò a cantare i suoi amori per madonna Laura, da lui veduta la prima volta nella chiesa delle monache di santa Chiara il 16 aprile del 1327. Per lo spazio di venti anni, e fino alla morte di Laura, non cessò d'esprimere ne' suoi versi la propria passione e di lagnarsi del suo rigore. Era Laura figlia d'Odiberto di Noves, cavaliere della provincia avignonese, che la maritò in gennaio del 1325 con Ugo di Sade, figliuolo di Paolo, ed uno de' sindaci della città d'Avignone374; se dobbiamo dar fede ai versi dell'innamorato giovane, fu scrupolosamente fedele allo sposo, sebbene non fosse insensibile agli omaggi di così riputato poeta ed alla celebrità che le procurava; e sebbene non trascurasse i mezzi familiari alle donne per non perdere un prigioniere che di quando in quando minacciava di fuggire.
      In tempo che Petrarca trovavasi a Lombez presso l'illustre suo amico Stefano Colonna, riprese i suoi studj de' classici. Petrarca sentiva un vivo trasporto per le cose de' Romani, onde cercava di conoscerne a fondo i poeti, gli oratori, gli storici. Per avanzarsi in così vasta erudizione richiedevansi, a que' tempi, maggiori sforzi assai, che ne' nostri. Rarissimi erano i manoscritti e venduti a caro prezzo; non trovavansi riuniti nello stesso luogo, ma era d'uopo intraprendere diversi viaggi per leggere il solo Cicerone, di cui conservavansi alcuni libri in una provincia, altri in altre.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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