Roma aveva allora due senatori, Orso, conte d'Anguillara, di casa Colonna, e Giordano Orsini. Il primo, amico e protettore del Petrarca, aveva operato per la sua coronazione. Egli usciva di carica all'indomani di Pasqua, ed il giorno appunto destinato a tale funzione, che nel 1341 cadeva nell'otto d'aprile, fu scelto per la cerimonia387.
Erano passati dodici secoli dopo che il Campidoglio più non vedeva trionfi; ed il popolo di Roma applaudì il poeta che saliva la sacra scala collo stesso trasporto con cui applaudiva in altri tempi i vincitori de' barbari, i liberatori della patria. Alcuni giovanetti vestiti di porpora indirizzavano ai Romani, in nome del Petrarca, versi fatti dal poeta per questa cerimonia. Le più illustri famiglie della nobiltà eransi conteso l'onore di far entrare i loro figli nel corteggio del grand'uomo388.
Il Petrarca, coperto da una veste di porpora, donatagli dal re Roberto, era preceduto dal suono delle trombe e dei tamburi. Giunto nella sala della giustizia si rivolse al popolo che lo accompagnava, dicendo ad alta voce: «Dio conservi il popolo romano, il senato e la libertà!» Indi postosi ginocchioni innanzi al senatore, questi, che teneva in mano la corona di lauro, la collocò sul capo di Petrarca, ed il popolo fece allora eccheggiare il palazzo e la piazza de' suoi applausi, gridando: «viva il Campidoglio ed il poeta389.»
CAPITOLO XXXV.
I Fiorentini comprano Lucca, mentre i Pisani l'occupano colle armi. - Guerra tra le due repubbliche. - Tirannide del duca d'Atene in Firenze.
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