Tutti questi gentiluomini avrebbero dovuto trovarsi presso le mura della città la notte d'Ognissanti, ed all'indomani, in tempo del divino ufficio, i congiurati prendere le armi per disfarsi di Giacomo Gabrielli, e di coloro che lo avevano chiamato.
Ma la congiura fu scoperta un dì prima dell'esecuzione da Giacomo Alberti membro della dominante oligarchia; e la stessa sera d'Ognissanti gli amici del governo si adunarono nel palazzo dei priori, e fecero dar il segno dell'allarme. Le compagnie del popolo vennero in piazza coi loro gonfaloni, e furono chiuse le porte della città prima che i congiurati potessero ricevere i soccorsi dai loro amici di fuori. I Baldi ed i Frescobaldi, vedendo la trama scoperta, si fortificarono oltr'Arno, e tentarono di tagliare i ponti; ma non riuscì loro d'impadronirsi di quello di Rubaconte; onde non essendo impedita la comunicazione tra le due parti della città, convennero col podestà di uscire di Firenze senza venire alle mani392.
La parte vittoriosa fece condannare i Baldi, i Frescobaldi ed altri gentiluomini all'esilio. In appresso fece atterrare le loro case, ed invitare le città guelfe sue amiche a non accordar loro asilo. Tanta asprezza usata dal governo nel vendicarsi forzò gli esiliati a ripararsi a Pisa, ed unirsi colà ai nemici dello stato, ai quali non fu inutile il loro soccorso393.
Nel seguente anno 1341 i Fiorentini avendo tentato d'acquistare la signoria di Lucca, fecero esperienza degli ostacoli che i loro emigrati sapevano opporre ai loro progetti.
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