Dopo il 1326 la compagnia de' Catalani essendosi sottomessa al re di Sicilia, tre figliuoli di Federico avevano successivamente avuto il titolo ed il governo del ducato d'Atene409. Nondimeno Gualtieri era tenuto in molta considerazione perchè supponevasi che avesse il favore dei re di Francia e di Napoli; e quest'ultimo nelle negoziazioni avute colla repubblica fiorentina le aveva annunziato che avrebbe dato a Gualtieri il comando della truppa che disponevasi a mandare in di lei soccorso; onde la signoria lusingavasi di vincere finalmente l'avarizia e l'irresoluzione dell'antico alleato, affidando qualche impiego a colui ch'era stato favorito di suo figliuolo, e che adesso veniva indicato come suo luogotenente410.
Gualtieri di Brienne recossi effettivamente all'armata fiorentina, che il Malatesta teneva accampata a san Pietro in Campo, presso Lucca, e fu colà raggiunto da molti baroni di Luigi di Baviera, che venivano in qualità di volontarj a militare sotto le bandiere di Firenze. Per le dirotte piogge del mese di maggio le acque del Serchio cresciute a dismisura, avevano rotti gli argini, e resa l'armata affatto inattiva, sebbene i Fiorentini avessero due volte più forze dei Pisani. Non potendo far altro, il duca d'Atene ed i baroni tedeschi si segnalarono vicendevolmente in alcune scaramucce, nelle quali se fossero stati sostenuti da Malatesta, avrebbero più d'una volta potuto romper tutta l'armata pisana: ma il Malatesta diede all'opposto ai Pisani quanto tempo volevano per afforzare le loro linee; e quando vide che più non potevano essere vantaggiosamente attaccati, e che le inondazioni del Serchio impedivano i trasporti delle vittovaglie, s'allontanò da Lucca il 29 di maggio, riconducendo la sua armata in Val d'Arno.
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