Il duca d'Atene aprì il 3 agosto il suo palazzo ai negoziatori, dopo avere sofferti otto giorni di assedio; ma vi rimase, così da loro consigliato, fino alla notte del mercoledì 6 agosto, onde dar tempo al popolo di calmarsi. Uscì finalmente in quella notte dal palazzo e dalla città sotto la scorta de' più potenti cittadini di Firenze, che dovevano guarentire da ogni insulto la sua persona, e fu condotto per la via di Valombrosa a Poppi, feudo indipendente, posto su le montagne. Giunto in questo territorio neutrale rinunciò a tutti i diritti che aver poteva sopra Firenze, suo distretto, e sopra le città che gli si erano assoggettate, promettendo di non cercare mai più vendetta della loro ribellione. In appresso attraversò la Romagna, e passò a Venezia, ove s'imbarcò, quando meno si credeva, per andare in Puglia, abbandonando senza averli pagati i suoi più fedeli soldati. Il 26 luglio, giorno di sant'Anna, in cui la sua tirannide era stata distrutta, fu dai Fiorentini dichiarata festa solenne430.
CAPITOLO XXXVI.
Firenze, dopo la cacciata del duca d'Atene. - Grande compagnia del duca Guarnieri. - La regina Giovanna succede a Roberto, e fa uccidere suo marito. - Carlo IV eletto in opposizione a Luigi di Baviera.
1343=1346.
La tirannide di pochi mesi basta a distruggere la prosperità, prezzo di molti anni di vittoria, e la saggia economia di molte generazioni. Firenze che uguagliava Venezia in ricchezze ed in potere, e superava tutte le altre repubbliche d'Europa, perdette nel breve corso della signoria del duca d'Atene tutti i suoi tesori, e tutti i suoi stati.
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