Pagina (253/298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La notte del 18 di settembre, mentre Andrea stava a letto a canto alla regina, alcune cameriere vennero ad avvisarlo essere giunte da Napoli importanti notizie, e che i consiglieri lo aspettavano per avere i suoi ordini. La regina mostrossene turbata, e cercò di trattenere il marito; ma questo impotente rimorso fece luogo al timore467. Andrea uscì, e le cameriere chiusero dietro lui le porte della camera della regina.
      I congiurati aspettavano Andrea nel vicino corritojo, ove appena giunto, gli furono sopra; ma persuasi che un anello regalatogli da sua madre fosse un talismano che gl'impedirebbe di morire di ferro o di veleno468, cercavano di passargli intorno al collo un laccio di seta. Andrea difesesi vigorosamente, e ferì alcuni de' congiurati; ma finalmente fu spinto fuori d'una finestra, ed alcuni de' congiurati, che stavano appostati nel giardino, lo presero per i piedi, e terminarono di strozzarlo469.
      La nudrice d'Andrea, chiamata Isolda, che lo aveva accompagnato a Napoli, e che, teneramente amandolo, gli stava quasi sempre vicina, improvvisamente risvegliata dalle grida e dal tumulto, entrò nella camera della regina, e la vide sola seduta presso al letto nuziale tenendosi la testa tra le mani. Le chiese affannosa ove fosse il suo padrone; e spaventata dalla di lei risposta, si affacciò con una fiaccola ad una finestra, onde i congiurati fuggirono, lasciando il cadavere d'Andrea steso al suolo: l'infelice Isolda chiamando con disperate grida alla vendetta la corte, il convento e la stessa città d'Aversa, non lasciò tempo ai congiurati di mascherare il loro delitto470.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





Andrea Napoli Andrea Andrea Isolda Napoli Andrea Isolda Aversa