In vista del loro rifiuto proclamarono re de' Romani Gontieri, conte di Schwarzembourg, che a poco a poco, abbandonato dai suoi fautori, fu costretto di rinunciare egli stesso alla corona, e venne riconosciuto Carlo IV legittimo monarca, non meno dall'impero che dalla chiesa485.
CAPITOLO XXXVII.
Cola da Rienzo dà una nuova costituzione alla repubblica romana. - Abbagliato dalla sua grandezza, disgusta il popolo che lo abbandona.
1347
Mentre gli apparecchi del re d'Ungheria per vendicare l'assassinio di suo fratello, a sè chiamava tutti gli occhi degl'Italiani; mentre la resistenza de' Veneziani in Dalmazia chiudeva a questo monarca il passaggio dell'Adriatico, e che l'elezione di Carlo IV privava gli Ungari de' soccorsi che loro poteva dare Luigi di Baviera; mentre per ultimo si trepidava tra il timore d'un'invasione de' barbari, ed il desiderio di vedere punito un delitto, un'inaspettata rivoluzione fissò sull'antica capitale del mondo l'attenzione di tutta la cristianità. La città di Roma, risvegliata da un eloquente entusiasta486 demagogo, riclamò le antiche sue prerogative, e volle sottomettere alla sua sovranità il papa e l'imperatore, che dividevansi i diritti e le spoglie del popolo romano.
Cola da Rienzo, autore di questa rivoluzione, era un uomo di bassi natali487. Non pertanto era stato ammaestrato nelle lettere, ed i suoi singolari talenti avevangli fatti fare rapidissimi progressi. Erasi egli in particolar modo dato allo studio degli storici e degli oratori dell'antichità; e trovandosi in mezzo ai monumenti della gloria della romana potenza, aveva cercato altresì d'investirsi dell'antico spirito de' suoi concittadini.
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