Ma Bertrando di Deux non si appagò di queste esteriori dimostrazioni di sommissione; egli volle privare il popolo dell'autorità per renderla alla nobiltà romana che godeva il favore del papa e del collegio de' cardinali: perciò fece alleanza con Luca Savelli e Sciarreta Colonna; ed accusando il tribuno di eresia, fulminò contro di lui una sentenza di scomunica.
Un altro ancora più pericoloso nemico e più intraprendente armavasi in pari tempo contro Nicola da Rienzo. Giovanni Pepino, conte di Minorbino, esiliato dal regno di Napoli, dove aveva, col mezzo di assassinj, tentato di vendicare la morte del re Andrea523, erasi rifugiato in Roma con alcuni de' suoi compagni d'armi, accostumati com'egli a disprezzare gli ordini e le leggi. Il tribuno, avvisato dei disordini che commettevano e degli omicidj di cui si rendevano colpevoli, volle arrestarli, o costringerli ad uscire di Roma: ma il conte di Minorbino erasi fatto forte coll'alleanza del legato e dei Colonna; e con cento cinquanta cavalli si pose nel quartiere ove i Colonna tenevano i loro palazzi, ed avevano più partigiani che altrove; vi si afforzò con barricate; e rimandò con disprezzo coloro che gli portavano gli ordini del tribuno.
Cola da Rienzo andò ad attaccare con una compagnia di cavalleria le barricate del conte di Minorbino, e nello stesso tempo fece suonare a stormo la campana di sant'Angelo Pescivendolo. Ma tutto quel giorno e tutta la seguente notte il popolo non volle prendere le armi sebbene la campana suonasse sempre.
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