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      La signoria mandava ogni giorno al mercato sessanta in ottanta moggia di frumento, che faceva vendere ai prezzi comuni, prima 40 soldi, poi 50 per stajo. Ma siccome tale quantità non era sufficiente, perchè un immenso numero di cittadini, avvezzi negli altri anni a vendere il loro frumento al mercato, venivano invece a comperarne; la signoria fece fabbricare de' forni, ne' quali impiegavansi dagli ottantacinque ai cento moggia di frumento per far pani del peso di sei once, ne' quali la crusca era mista colla farina; e questi si distribuivano in ragione di due per persona pel prezzo di quattro denari fiorentini per pane. Ma quando alla porta de' venditori si videro formarsi attruppamenti di persone che facevano più fortemente sentire l'estensione della pubblica miseria, e spargevano lo spavento nel popolo, il governo risolse di mandare di casa in casa i due pani per testa, secondo il numero delle persone che componevano ogni famiglia. In aprile del 1347 apparve dai registri, che novantaquattro mila persone ricevevano in tal modo il loro pane dallo stato; e non pertanto i borghesi un poco agiati non erano compresi in questo ruolo, perchè si erano approvigionati, o compravano dai fornai a più alto prezzo un pane di migliore qualità. Tutti i poveri e tutti i Regolari mendicanti che vivevano di elemosine, non erano pure compresi, sebbene grandissimo ne fosse il numero; imperciocchè erano stati obbligati ad uscire da tutte le terre e villaggi vicini; e la miseria o la fame gli aveva riuniti in Firenze.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





Regolari Firenze