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      «Conviene che tu muoja, gli disse finalmente, ove tu lo facesti morire.» In sull'istante un Ungaro percosse il duca di Durazzo nel petto, altri lo presero pei capelli, lo gettarono giù dal balcone medesimo dal quale era stato gittato Andrea, e lo fecero perire nello stesso luogo33. Gli altri principi del sangue vennero imprigionati, e mandati in Schiavonia. Un figlio di Andrea e di Giovanna, che già aveva il titolo di duca di Calabria, da sua madre lasciato nel castello dell'Ovo, fu pure mandato da Luigi ne' suoi stati ereditarj34. Dopo questo fanciullo, il duca di Durazzo era il più prossimo erede dei due troni d'Ungheria e di Napoli; e siccome aveva sposata Maria, sorella di Giovanna, riuniva i diritti della famiglia di Roberto ai proprj. Alcune sue lettere, sorprese dagli Ungari, provavano effettivamente ch'egli aveva alla corte del papa operato contro Andrea, forse lusingandosi di soppiantarlo; ma egli non aveva presa parte alla congiura di Luigi di Taranto, anzi era stato uno de' primi ad impugnare le armi contro di lui; era stato chiamato presso Luigi colle più aperte assicurazioni d'amicizia e di benevolenza; era stato invitato alla sua mensa, e fu non pertanto la vittima di una perfidia che sola bastava a disonorare il cavalleresco carattere dell'ungaro monarca.
      Quest'ultimo prese ben tosto pacificamente possesso di Napoli e del regno; e perchè non incontrava chi gli si opponesse, congedò le truppe mercenarie che aveva assoldate, onde liberare dalla loro oppressione le province conquistate.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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