L'armata de' mercenarj, dopo avere per molti mesi guastate le province ed esaurite tutte le loro ricchezze, diedero orecchio ad un legato del papa, che si presentò ai suoi capitani a nome della regina e della città di Napoli, che loro proponeva un'enorme contribuzione per prezzo di alcuni mesi di tregua. I mercenarj riunironsi allora in Aversa, per dividere tra di loro le prede riposte in questa città. Essi avevano obbligati con lunghi tormenti i prigionieri a dar loro in mano tutto quanto possedevano, e tutto quanto potevano ottenere dalla compassione dei loro parenti ed amici. Avevano levate enormi contribuzioni su tutte le città salvate dal saccheggio; ed oltre tutto ciò che avevano consumato durante la guerra, oltre i cavalli, le armi e le gioje che si erano appropriati, dividevano la somma di cinquecento mila fiorini. Dopo ciò il duca Guarnieri col conte Lando e Gianni d'Ornich presero la strada dell'Italia settentrionale. Ma Corrado Guilford rimase nella Puglia ai servigi del re d'Ungheria, con un altro avventuriere, il Frate di Monreale, cavaliere di Gerusalemme, che il suo valore e la sua crudeltà resero ben tosto egualmente celebre che Corrado43.
Nel Nord dell'Italia le repubbliche toscane ed i tiranni di Lombardia si rimasero alcun tempo in uno sforzato riposo dopo la cessazione della peste, che non durava più di cinque mesi in ogni paese. Occupati nel riparare i sofferti danni e nel rinvigorire il governo, non andavano in traccia di nuove esterne contese, trovandosi tuttavia incapaci di sostenere le antiche.
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