Da ambo le parti si vivea nel riposo dell'impotenza. I negozianti soltanto ed i letterati mantenevano le relazioni della Grecia coll'Italia.
Civili guerre desolarono l'impero greco nella prima metà del quattordicesimo secolo. Andromico il vecchio, e suo nipote dello stesso nome, rinnovarono tre volte le ostilità l'uno contro l'altro dal 1321 al 1328. Il vecchio pusillanime, incostante, superstizioso, lasciò infine il trono al giovane Andromico, non meno di lui incapace di governare. Sotto il regno dell'ultimo, nuovi disordini afflissero pel corso di dodici anni l'Impero d'Oriente. Andromico morì nel 1341, e lasciò suo figliuolo, ancora fanciullo, sotto la tutela dell'ambizioso Cantacuzèno, in allora curopalata. Sua vedova, l'imperatrice Anna di Savoja, pretendeva d'aver parte nel governo, ed attaccò Cantacuzèno per ispogliarlo dell'amministrazione, il quale si fece sforzare dai suoi partigiani ad assumere la porpora, sotto pretesto di poter meglio difendere il pupillo114. In questo tempo i Turchi guidati da Akmano e dal suo successore Orcano avevano terminato di conquistare tutte le province greche dell'Asia; erano poscia entrati in Europa come ausiliarj di Cantacuzèno; e le conquiste loro in queste province, fino a tale epoca non invase, minacciavano omai l'ultima ruina al debole impero de' Greci.
Nelle guerre civili tra Cantacuzèno e l'imperatrice Anna di Savoja, i Genovesi avevano abbracciato le parti dell'ultima, e l'avevano varie volte soccorsa115. In mezzo all'universale miseria, essi soli avevano conservate molte ricchezze.
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