Lasciò che i Greci si avanzassero verso l'isola del Principe, e che s'impadronissero d'un vascello genovese che giugneva allora dall'Ellesponto; egli si pose con nuove galere e varj piccoli bastimenti all'ingresso del porto, aspettando che tornassero addietro124.
Il giorno era cupo, ed il vento contrario, quando i Greci tornarono dall'isola del Principe. Per riprendere il porto dovevano raddoppiare la punta settentrionale di Costantinopoli; ed era volgare opinione che avanti al tempio di santa Demetria si trovava un vortice, onde le galere greche passavano lentamente e con timore; la lunga loro linea serravasi verso la riva, e mostrava di temere, più del vortice o degli scogli, i Genovesi che trovavansi dall'altro lato del golfo. Un leggiero125 movimento della flotta nemica sparse lo spavento tra i contadini che dovevano fare le funzioni di marinaj; molti di loro balzarono sulla spiaggia tosto che si videro abbastanza vicini per isperare di poterla afferrare; altri gettaronsi in mare per giugnervi a nuoto. Bentosto il terrore s'impadronì di tutti gli animi; e prima che i Genovesi fossero a tiro di freccia, più di duecento Greci eransi annegati, volendo fuggire: il rimanente della ciurma erasi posta in salvo sulla spiaggia; e le galere, rimaste senza gente, furono senza combattere prese dai Genovesi e rimorchiate126 a Pera127.
Nello stesso tempo le tre galere ch'erano state poste in sicuro entro il canale di Barbissé nel precedente anno, scendevano a traverso al golfo con molte altre128 navi per unirsi alla grande flotta.
| |
Greci Principe Ellesponto Greci Principe Costantinopoli Demetria Genovesi Genovesi Greci Genovesi Pera Barbissé
|