Finalmente il vento di mezzodì, che da lungo tempo dominava su quelle acque, parve alquanto calmato il lunedì 13 febbrajo, e Paganino Doria formò la sua linea con sessantaquattro galere all'apertura del Bosforo di Tracia per impedire ai Veneziani l'ingresso di Costantinopoli. Questi erano partiti lo stesso giorno dall'isola del Principe, e s'avanzavano a piene vele; erasi di nuovo rinfrescato il vento di mezzodì, e perchè soffiava da più giorni, le correnti portavano con violenza verso Costantinopoli. S'avvide il Doria che non potrebbe resistere all'urto de' vascelli veneziani, secondati dal vento e dalla corrente, perlocchè si strinse verso le rive dell'Asia, e lasciò che passasse la flotta del Pisani, la quale entrò trionfante nel porto di Costantinopoli156.
Costantino Tarcuniota, l'ammiraglio de' Greci, si unì ai Veneziani nel porto con otto galere ed un gran numero di navi, ed eccitò il Pisani ad approfittare della superiorità delle sue forze, a ritornare immediatamente contro la flotta nemica, ed a presentarle battaglia. I vascelli genovesi avevano sofferto assai nelle loro armature per voler tenersi all'ingresso del Bosforo malgrado il vento ed il mar grosso. Il Doria non aveva ancor potuto riunire la sua flotta, e rientrare nel porto di Calcedonia, quando vide avvicinarsi quella de' Veneziani poc'anzi passata. Altro far non potendo, approfittò della perfetta conoscenza che aveva di quegli angusti mari per collocarsi con sette vascelli fuori delle correnti, e dei marosi in un'ansa circondata da scogli e da bassi fondi.
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