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      Dalla banda del levante separavano il territorio dei Visconti da quello della chiesa quattro signori: i Gonzaga avevano Mantova e Reggio, i marchesi d'Este Ferrara e Modena, i della Scala Verona e Vicenza, e Padova i Carrara. La potenza delle case d'Este e della Scala era più antica che quella de' Visconti, e tutti questi signori avevano titoli uguali; pure la potenza di queste famiglie era meno stabile assai di quella de' Visconti. Trovavansi in allora capi di queste famiglie giovani di perduti costumi, i quali supponevano che il sovrano potere desse loro il diritto di soddisfare le più vergognose passioni. Per godere a vicenda di tale prerogativa, e non già spinti da più nobile passione, i minori di ogni famiglia cercavano sempre di balzare dal trono i loro maggiori, i nipoti gli zii, i bastardi i fratelli legittimi. Nello spazio di pochi anni si videro queste quattro case scosse ed indebolite da tali congiure.
      La guerra civile, che scoppiò nella casa d'Este, non mancava per altro di plausibile motivo. Il marchese Obizzo aveva, morendo, legittimato in marzo del 1352 i figli avuti da un'amante, ed aveva lasciato al maggiore, Aldobrandino, la successione alla sua sovranità. Suo nipote, Francesco, riclamò contro un atto che lo spogliava de' suoi diritti, e quando vide un bastardo in possesso dell'eredità della sua casa, ritirossi alla corte dei Visconti; e là ora coi maneggi, ora colle armi, cercò di ricuperare i diritti ch'egli credeva legittimi225.
      Le divisioni della famiglia della Scala non erano tanto scusabili.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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