Can Grande, allora regnante, aveva due fratelli legittimi, ed un fratello bastardo chiamato Fregnano. In febbrajo del 1354 egli era andato a Bolzano per conferire col marchese di Brandeburgo suo cognato. Fregnano cercò di approfittare della lontananza del fratello per usurpare la sovranità, rendendosi con uno stratagemma padrone della persona del più giovane de' suoi fratelli, ch'era rimasto in Verona, e di quella di Azzo da Coreggio governatore della città. Allora pubblicò varie lettere, che pretendeva essere state dirette a questo governatore ed a lui medesimo; e sotto pretesto che le truppe dei Visconti minacciavano il veronese, fece uscire in campagna tutte le armate per andare contro ai nemici. Nella notte del 17 febbrajo annunciò l'improvvisa morte del signore Can Grande; la mattina del susseguente giorno corse le strade a cavallo col suo più giovane fratello Alboino, e ricevette l'omaggio de' magistrati e del popolo. Feltrino, uno de' signori di Gonzaga, che aveva presa parte in questa trama, giunse ben tosto con un corpo di truppe in suo soccorso, un corpo di cavalleria gli condusse pure Barnabò Visconti pochi giorni dopo, ma Fregnano non ardì riceverle in città. Questi ausiliarj da lui non richiesti, e che sembravano essere accorsi per un disinteressato amore pei tradimenti, eccitavano, non a torto, la sua diffidenza.
Ma la stessa notte in cui Barnabò allontanavasi da Verona, ove non era stato ammesso, Can Grande, avvisato della rivoluzione accaduta nella capitale, giunse presso alla porta del Campo di Marte, che gli fu segretamente aperta dal capitano a lui fedele, e subito entrato in città, chiamando alle armi il popolo cui faceva replicare il suo nome, occupò il quartiere al di là dell'Adige.
| |
Fregnano Bolzano Brandeburgo Verona Azzo Coreggio Visconti Can Grande Alboino Gonzaga Barnabò Visconti Fregnano Barnabò Verona Can Grande Campo Marte Adige
|