Malgrado così potenti motivi Perugia e Siena rifiutarono di provocare un nemico che non le aveva attaccate. Firenze accordò qualche soccorso a Malatesta, ma così sproporzionato al bisogno, che fu da lui rinviato, ed egli cominciò a trattare d'accordo colla compagnia. Le promise quaranta mila fiorini perchè uscissero dalle sue terre, e le diede per ostaggio uno de' suoi figli250. Egli non potè pagare così grossa somma che licenziando tutte le sue truppe, le quali passarono al servigio di Moriale. Nello stesso tempo (1354) molti de' principali baroni di Germania entrarono nella grande compagnia, che diventò più formidabile di quel che lo fosse mai stata251.
Le repubbliche toscane, che non avevano approfittato delle più favorevoli circostanze per attaccare la gran compagnia, eransi per altro collegate per la comune difesa, ed avevano convenuto di montare tre mila cavalli, ed il contingente de' Fiorentini era di già arrivato a Perugia. Ma Moriale ottenne facilmente lo scioglimento di tale lega. Egli cercò l'amicizia de' Perugini, dichiarando che rispetterebbe scrupolosamente la neutralità loro; chiese di potere attraversare il loro territorio senza fermarsi e pagando a danaro contante tutto quanto gli abbisognasse. Lusingati di sottrarsi al pericolo senza guerra e senza spesa, i Pistojesi vilmente abbandonarono i loro alleati, e fecero separata pace con Moriale252. Allora la compagnia entrò per Asciano e Montepulciano sul territorio di Siena; onde i Sienesi, atterriti nel vedersi abbandonati dai loro vicini, trattarono ancor essi con Moriale, e gli contarono sedici mila fiorini, affinchè continuasse la marcia senza fermarsi nel loro territorio253.
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