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      Appena si ebbe in Pisa avviso dell'insurrezione de' Lucchesi, le due fazioni che si erano battute la vigilia, obbliarono i loro odj per salvare i diritti della loro patria344. Il quartiere di Chinzica parti lo stesso giorno alla volta di Lucca; i nobili formavano la cavalleria, mentre il popolo doveva combattere a piedi. Ma questa prima truppa non si trovò abbastanza forte per rompere un corpo di sei mila paesani, che loro chiudeva il passaggio per giugnere alla città. All'indomani le milizie del quartiere del ponte vennero ad ingrossare l'armata, ed i paesani furono rotti e dispersi. La guarnigione pisana di Lucca, che, avvisata dai Garzoni de' progetti degl'insorgenti, erasi tenuta in possesso delle porte e delle mura, aprì la città alle milizie che giugnevano di Pisa. I Tedeschi volevano mostrare di starsi neutrali nella fortezza di Gosta, ma furono attaccati i primi ed obbligati di cederla ai Pisani. In seguito venne appiccato il fuoco alle case che circondavano san Michele, ed i Lucchesi, rinserrati tra il fuoco ed i loro nemici, furono forzati a deporre le armi345. Tutti coloro che la nascita, le ricchezze e il credito loro innalzavano al di sopra della gente volgare trovaronsi costretti ad andarsene esuli; gli altri furono disarmati con estremo rigore; ed il governo de' Pisani, che da lungo tempo era duro e severo, dopo questa sedizione si rese ancora più tirannico346.
      Carlo IV, avvilito per non essere riuscito ne' suoi progetti sopra Siena, sopra Pisa e sopra Lucca, cercava di vendicarsi di tante perdite e dell'abbassamento del presente suo stato.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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