Pagina (173/301)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Consolate le vostre famiglie colla certezza che non avrete che me solo per vostro signore; o piuttosto dite loro che noi governeremo tutti assieme, imperciocchè, incominciando da questo giorno, i cittadini di Bologna divideranno col loro principe gli onori e le fatiche dell'amministrazione.»
      I Bolognesi ascoltarono questo discorso con un cupo scoraggiamento; conoscevano l'Oleggio da molto tempo ed a lui solo attribuivano tutte le violenze che gli avevano veduto commettere. Quand'anche avessero potuto desiderare di ricuperare l'indipendenza sotto un così fatto signore, sospettavano che le sue parole velassero qualche coperto inganno, e temettero d'essere da lui sagrificati al signore di Milano. Scusaronsi lungo tempo dal prendere nessuna parte, sotto pretesto ch'erano senz'armi. Finalmente i Maltraversi ed i Ghibellini, più affezionati ad Oleggio, persuasero i loro concittadini, indifferenti di servire all'uno o all'altro de' tiranni cui erano venduti383. L'assemblea proclamò Giovanni Visconti d'Oleggio perpetuo signore di Bologna, ed in quella stessa notte furono restituite le armi ai cittadini.
      In appresso Oleggio chiamò gli uni dopo gli altri i capitani delle truppe; comunicò loro le procedure di già incominciate contro di loro, facendo loro sentire, che la ribellione era omai il solo mezzo che loro rimanesse per salvare le loro teste384. Molti di costoro, attaccati da molto tempo alla sorte dell'Oleggio, abjurarono il partito de' Visconti, e gli giurarono fedeltà; ed un solo terzo, a dir molto, de' soldati ricusò di riconoscerlo per signore di Bologna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





Bologna Bolognesi Oleggio Milano Maltraversi Ghibellini Oleggio Giovanni Visconti Oleggio Bologna Oleggio Oleggio Visconti Bologna