Giovanni Paleologo, marchese di Monferrato, era da molto tempo l'amico e l'alleato de' Visconti; ma l'impunità di un'offesa fatta ad alcuni suoi ufficiali nello stesso palazzo de' Visconti, venne risguardata da lui come una prova della poca stima che questi orgogliosi signori avevano di lui, e bastò questo perchè egli si staccasse dalla loro alleanza410. Il marchese di Monferrato aveva accompagnato a Roma Carlo IV, ed il riconoscente monarca lo aveva nominato vicario imperiale in Piemonte e legittimati i suoi titoli alla signoria di Torino, Susa, Alessandria, Ivrea, Trino e di più di cento castella nominate nell'imperiale diploma411. Il marchese, di ritorno da Roma, rese più intima l'alleanza che da molto tempo univa la sua famiglia con quella de' Beccaria, che da quarantatre anni governava Pavia. Questa andava debitrice alla protezione dei Visconti della lunga sua signoria su quella città: e, strettamente parlando, i Beccaria erano piuttosto i luogotenenti che gli alleati dei signori di Milano. In una lunga pace avevano essi ragunate grandi ricchezze, e procurata una costante prosperità alla città da loro dipendente412. Posti tra i Visconti ed il marchese di Monferrato, eransi, per la vicendevole gelosia de' vicini signori, conservati più potenti di loro.
Assicuratosi dell'alleanza de' Beccaria, il marchese di Monferrato s'apparecchiò apertamente a fare la guerra ai Visconti; nè appena furono palesi le sue intenzioni, che tutte le città del Piemonte soggette a Galeazzo Visconti, Chieri, Chierasco, Asti, Alba, Valenza e Tortona, presero le armi per iscuotere l'odioso giogo di questi tiranni.
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