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      Nello stato di Modena i vantaggi furono compensati, e dopo varie battaglie le truppe de' signori di Milano si ritirarono senza aver mandati ad effetto i loro progetti441. Altri corpi d'armata erano opposti al marchese di Monferrato, altri ai Genovesi, e l'armata principale chiudeva alla grande compagnia l'ingresso del territorio milanese dalla banda di Mantova. Ma tutti i mercenari tedeschi erano segretamente associati a questa grande compagnia, onde non si battevano mai di buona fede; rifiutavano di avventurare contro la medesima una battaglia generale, e facevano andare a vuoto tutti i progetti de' signori cui servivano. Spesse volte mille o duemila cavalieri della compagnia avevano attraversata tutta l'armata de' Visconti, e guastato il territorio fin presso alle porte di Milano, senza che le forze infinitamente superiori che custodivano il milanese, li fermassero, o chiudessero loro la ritirata, quando ritornavano al campo carichi di bottino442.
      Stanchi i Visconti d'essere serviti da soldati senza fede, e scoraggiati dalla perdita di tutte le città del Piemonte, di Novara, di Como, di Pavia e di Genova, risolsero finalmente di chiedere la pace. Gli alleati non erano meno di loro stanchi della guerra, poichè già da tre anni le loro campagne venivano continuamente saccheggiate dai nemici o dai proprj soldati. Feltrino Gonzaga, uno de' signori di Mantova, offrì la sua mediazione alle potenze belligeranti, e la pace venne finalmente conchiusa in maggio del 1358, e pubblicata ne' primi giorni del seguente mese443.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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