Era divisa in due rami, chiamati di Maghinardo e di Susinana, i quali si battevano con accanimento. La repubblica fiorentina, verso la fine del 1360, comperò tutte le giurisdizioni del ramo dei Maghinardo, e le due castella di Monte Gemmoli e di Monte Coloreto pel prezzo di sei mila fiorini. In pari tempo accordò all'illustre famiglia degli Ubaldini il privilegio di rinunciare alla sua nobiltà per entrare nella classe de' cittadini di Firenze, e concorrere ai pubblici impieghi557. Lo stesso privilegio era stato l'anno precedente accordato agli Ubertini per compensarli de' servigi resi alla repubblica contro la grande compagnia558. Di modo che, quasi nello stesso tempo, le tre grandi famiglie che signoreggiavano gli Appennini, furono ridotte all'ubbidienza della repubblica.
Nello stesso anno i Sienesi sottomisero al loro dominio i conti di santa Fiora, i più grandi feudatarj ghibellini ed indipendenti del suo vicinato559. I Pistojesi occuparono il castello della Sambuca560: i Perugini molti di quelli de' Tarlati postisi sotto la loro protezione. Ma mentre che le repubbliche toscane s'ingrandivano a spese della nobiltà immediata, furono tutte agitate la volta loro da cospirazioni, e tutte ebbero la fortuna di scoprire a tempo le trame che minacciavano la loro esistenza.
La congiura di Pisa fu la prima a scoppiare. I mercanti e gli artigiani di questa città erano ruinati dall'allontanamento de' Fiorentini, i quali avevano dietro loro tirati a Telamone i più ricchi mercanti stranieri, lasciando il porto di Pisa ed i suoi mercati deserti.
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