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      » A tali parole tutto il consiglio dimenticò il pericolo della vicinanza degl'Inglesi, il credito di cui godeva il Malatesti, e la confidenza che ispiravano i suoi passati servigi. I priori fecero rinnovare ai soldati il giuramento di fedeltà alla signoria di Firenze; nominarono un nuovo giudice, affatto indipendente dal Malatesti, dichiarando che il potere del generale non si stendeva che sopra le truppe e le milizie607.
      Pandolfo non mostrò verun malcontento per questa decisione del consiglio, ma conchiuse che i Fiorentini non erano ancora bastantemente umiliati. Permise dunque appositamente che venisse saccheggiata la campagna di Ripoli, senza far resistenza ai Pisani, cui era superiore di forze608, e quando l'Omo di Jesi volle scendere la Val d'Arno per ricondurre le sue genti a Pisa, Malatesti condusse le milizie fiorentine incontro a lui, quasi per voler precludergli la strada; ma invece di farle sostenere dai corazzieri, ritenne questi in città e fece chiudere le porte: di modo che se gl'Inglesi avessero attaccata la milizia fiorentina, questa sarebbe stata infallibilmente tagliata a pezzi. Quest'ultimo tradimento fece conoscere alla signoria ciò che doveva aspettarsi da Pandolfo. In riguardo ai suoi antichi servigi, e pel nome che portava, volle perdonargli i suoi progetti; ma lo ammonì severamente, avvertendolo che se usava indulgenza, era in memoria dell'antica amicizia, ch'egli stesso aveva voluto tradire. Pandolfo rimase fino al termine convenuto capitano delle genti da guerra, ma venne spogliato d'ogni autorità sopra la città e sopra le milizie609.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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