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      Queste truppe mercenarie indifferenti alla causa per cui combattevano, non pensavano che a vendere i loro servigi al più alto prezzo. I Fiorentini trattarono segretamente coi loro capi623; li ridussero, mediante una grossa somma di danaro, a non ricevere nuovo soldo dai Pisani e ad allontanarsi dalla Toscana: il solo Aguto rimase al servigio di questa repubblica con circa mille corazzieri inglesi.
      I Fiorentini nominarono in seguito un nuovo capitano di guerra, e sovvenendosi piuttosto gli antichi servigi che una fresca ingiuria, ricorsero di nuovo alla famiglia de' Malatesti di Rimini. Galeotto, fratello del vecchio signore di questa città e zio di Pandolfo, era uno de' più riputati generali d'Italia, e fu questi che la repubblica pose alla testa delle sue genti di guerra624. Galeotto assunse il comando dell'armata fiorentina in sul finire di luglio, e la condusse a Cascina, sei miglia lontana da Pisa. Ma, appena giunto, si propose di seguire i progetti di suo nipote, e non pensò che ad indebolire lo stato di cui gli era stata affidata la difesa, onde più facilmente sottometterlo. Con premeditato disegno espose il suo campo ad una sorpresa, non lo avendo nè fortificato nè circondato di vedette, e permettendo ai soldati di disperdersi come se si trovassero al sicuro dai nemici. Hawkwood, che n'ebbe avviso, si pose in marcia con mille cavalli e tutta la fanteria pisana per attaccarlo. Fortunatamente alcuni antichi contestabili, attaccati di cuore al servigio de' Fiorentini, sospettarono il tradimento del loro generale.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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