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      Non so dove tu sia, ma guardi dall'alto e rassereni come il sole. In tutte le cose tu sei perché tutto io amo: nella campanula bianca del prato e nel fiume che ti rispecchia e va per l'ampia pianura portandoti nel suo cuore.
      O creatura nuova, non so chi tu sei, ma ti sento dentro di me come se nell'anima un seme mi radicasse. E sono un bimbo che va su per un monte verde, saltando e cogliendo fiori, e d'un tratto gli s'apre davanti la valle con i suoi villaggi e la città lontano, piena di luce nebulosa.
      Tu sorridi di certo, perché le stelle scintillano tanto questa notte. Sento il tuo sorriso sul mio volto come un soffio di vento in un ciuffo d'erba. Ah cara! tutti i miei pensieri vanno verso di te come l'api intorno a un fiore dolce. E vanno e vanno a turbinare intorno a te, creatura mia.
     
     
      Tutte le cose son vere; ma alcune accadono ora, altre accadranno nel futuro. E s'io ti racconto in questa triste notte invernale d'una fata che viene portando odoranti fiori in grembo, tu mi devi credere, o povera anima mia.
     
      Ho voglia di cose lievi,
      dove mi conduce un volodi rondine, l'orecchio
      sfiorandomi. Il sole è tiepidocome guancia adolescente.
      Camminando leggermentevado verso a bianchi meli.
      Lunghesso la stradaun ramo d'olivo
      il volto mi tocca.
      Cose fresche! Rosegonfie di rugiada;
      erba su d'un rivo.
      Ah se potessibaciar la tua bocca!
     
      Il notturno sogno dei fiori si disperde come la rugiada della prima alba lo tocca. Eppure volentieri io sentirei le tue labbra sui miei occhi quando la mattina penso cosí dolcemente.


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Il mio Carso
di Scipio Slataper
pagine 103