Non fermarti mai per un minuto, o laboriosa terra!
Cosí sentivo; e stavo fermo, come se fossi nel punto morto della terra. Avrei voluto pregare i carbonai di lasciarmi lavorare con loro; ma ridevo malignamente e pensavo: Sí, sí, lavorate. C'è sempre dentro di voi il mistero come un piccolo grumo che non si scioglie. Lo portate con voi in tutte le vostre faccende, ed esso sta quieto e buono per darvi l'unghiata all'improvviso. Mangiate il vostro pane e bevete il vostro vino; crescete e moltiplicatevi; perché del pane che mangiate e del vino che bevete si nutre il vostro mistero, ed è l'unica verità certa che i vostri figlioli daranno ai loro figlioli. Incallite le vostre mani e il vostro spirito penetri oltre i tessuti piú stretti e sia cosí limpido da farsi specchio a se stesso. Torturatevi ogni membro del vostro corpo con tutti gli istrumenti di lavoro, e anche, se volete, buttatevi su un letto comodo e affaticate il vostro spirito. Il mistero non lo estenuate. In che parte di voi è rintanato il piccolo mistero? Potete stritolarvi tutti, e il vostro ultimo sguardo non lo vede. Lo potete anche cercare nelle notti stellate e tra i filoni di ferro, sotto, nell'oscurità, fra le radici delle foreste. Anche, se volete, potete ammazzarvi; ma la palla che passa oltre le vostre tempie non lo brucia, e esso vive in voi anche dopo voi, eternamente, il piccolo mistero che ha fatto questa bella distesa di mare e ha fatto noi e ci ha fatto costruire i piroscafi rossoneri.
Ridevo quasi forte.
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